Un viaggio chiamato Identità! Identità Golose 2017


Eccomi qui a raccontarvi della mia terza volta a Identità Golose!

Su 3 giorni di evento, io mi sono concessa quello del lunedì.

Il tema di quest’anno, “Il viaggio”, ha permesso di spaziare in lungo e in largo tra le idee degli chefs!

Arrivata al Mi.Co,  ascolto le utlime parole dell’intervento di Bottura incentrato sul Rinascimento e racconta di come la biodiversità alimentare e di pensiero siano basi fondamentali di una cucina italiana mai concepita fino ad oggi. “L’ingrediente più importante per il cuoco del futuro? La cultura. ”

Verità.

Dopodichè ascolto gli interventi della sala blu 2, dedicata alla Pizza.

Comincio da Riccardo Antoniolo, che propone la sua Pizza in punta di dita, una pizza di piccole dimensioni, tagliata in 4 spicchi e condita con 20 g di topping per spicchio perchè tutto è calibrato in versione fingerfood, con vellutata di barbabietole e topinambur, hummus di ceci, barbabietola fermentata e noci pecan, la sua versione mini del piatto più amato nel mondo.

 

Dopo una pausa, ascolto Giorgio Caruso di “Lievità”.

Un pochino intimidito inizialmente, si scioglie sfornando una pizza in stile napoletano con crema di cozze e patate, pomodoro san marzano, mozzarella fiordilatte e scorza di limone.

La sua seconda pizza invece è totalmente integrale,farcita (per la gioia di Paolo Marchi 😉 ) con gorgonzola, radicchio e una riduzione di prugna.

Si sottolinea come l’ impasto 100% integrale si possa assaporare, nel suo locale, solo la domenca, proprio per darle più risalto e importanza.

 

Sarah Minnick, la pizzaiola dell’Oregon.

Lo dico, passatemi il termine, ma è una figata vedere una donna pizzaiola sul quel palco ed è ancora più elettrizzante vedere con quale maestria stende la pizza, senza appoggiarla al piano di lavoro, ma solo facendola roteare tra le mani.

Brava, bravissima: lei, la sua filosofia, la sua tecnica.

Prodotti biologici e a km zero per le sue pizze.

A identità assaggio la sua al falso pesto, con piselli, asparagi, spinaci…totalmente green, ma si sa che il verde è il colore dell’anno ( e ve lo dice una che il Verde lo apprezza).  Notare l’aiutante d’eccezione: Franco Pepe!

A proposito di verde…passiamo a Renato Bosco, che con la sua Marghe-tira, impasto con i semi del mondo, stupisce e lascia a bocca aperta tutta la platea.

Lui, quello che da un’idea condivisa con PierGiorgio Parini, farcisce il disco di pasta sostituendo il pomodoro con il kiwi..si avete capito benissimo!

Un kiwi asciugato in forno e poi messo in barattolo e condito come un pelato di pomodoro.

Ma si sa che Renato è lungimirante…e anche quest’anno non si limita ad una proposta, ma neanche a due e sforna un triplete di quelli che si ricordano.

Con la Take-Hawaii risponde alle polemiche della pizza all’ananas sorte nella settimana precedente e che dire, si può! Così presenta la sua pizza DoppioCrunch farcita con carpaccio di ananas disidratato con sale e zucchero, prosciutto cotto affumicata, burrata e senape.

L’ultimo goal? La Fish&Chips, dove la teglia alla romana (sempre doppiocrunch) si presta a fare da contenitore al merluzzo fritto e ….alle patate? No! Sarebbe troppo facile, al loro posto le chips di banana, perchè friggendola assume davvero il sapore della patata fritta. Barberini assaggia e ne certifica la somiglianza!

Ph.credit BrambillaSerrani

 

 

 

 

 

 

 

 

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